Il cervo, la lupa e la maxi-tartaruga, ecco gli animali del Parco delle Groane
By ComunicazioneIn Eventi e manifestazioni2nd ottobre, 2024Cosa c’entrano con il Parco delle Groane una lupa, un cervo e una maxi-tartaruga d’acqua? Ebbene, questi tre animali sono i protagonisti di altrettante storie, tutte fortunatamente a lieto fine accadute negli ultimi dieci giorni all’interno della nostra area protetta.
Non è raro parlare con qualcuno del Parco del Groane e della Brughiera Briantea e ricevere una domanda riguardo gli animali che vivono qui. L’impressione, a volte, è proprio che l’interlocutore intenda il nostro Parco Regionale come una piccola zona cintata, un sorta di “zoo safari”, da visitare con la famiglia. Allora tocca spiegare che l’area protetta è decisamente vasta e corre su tre province: da Milano a Cantù, in 28 comuni per quasi 8mila ettari. Ma gli animali nel Parco ci sono, eccome. Specie aliene (o alloctone) e indigene (o autoctone). E qualche volta accade che siano protagonisti di storie di salvataggi da parte dell’uomo.
Trait d’union delle tre storie di animali che raccontiamo in queste righe è il commissario capo della polizia locale del Parco delle Groane, Orietta Borella, che è anche volontaria in gruppi di protezione animali.
Il primo caso in ordine cronologico riguarda Luna, un lupa. E’ tornato il lupo alle Groane?
Non è proprio così. La lupa in realtà faceva parte di un branco di sei animali che da tempo vive all’interno di Villa Luigia a Cogliate, edificio finito al centro di una vicenda giudiziaria. Ai primi di agosto due lupi sono fuggiti accidentalmente dal giardino e hanno iniziato a vagare per i boschi.
Luna era stata ripresa anche dalle fototrappole del Parco. Una decina di giorni fa la svolta grazie all’intervento di Said Beid, educatore cinofilo e pet detective di Villasanta (Monza Brianza) che supportato da alcuni volontari, tra i quali proprio la nostra Orietta Borella ha recuperato la lupa e l’ha messa in sicurezza. Non è escluso che ora possa fare ritorno nel parco della villa in cui ha vissuto prima della fuga. Di certo non dovrà più fare i conti con i rischi del traffico delle strade che corrono nel parco.
La seconda storia riguarda un giovane cervo maschio, un fusone di quasi 150 chili, ovvero un esemplare di circa un anno, che ha già messo le corna, ma queste non sono ancora ramificate. Il cervo è stato investito da un’auto in via Borromeo tra Solaro e Cesate. L’automobilista con grande senso civico, ha subito fatto scattare i soccorsi per l’animale. I carabinieri hanno chiesto a questo punto il sostegno del Parco. Sempre Orietta Borella è intervenuta con un amico di Ambulanze Veterinarie di Seregno Odv. Il grosso Bambi è stato sedato e imbragato per il trasporto. Quindi, ha viaggiato fino al Centro di Recupero Animali Selvatici (Cras) Stella del Nord di Calolziocorte per le cure del caso. Gli esami hanno dato esito negativo.
Dopo le 48 ore di routine possiamo dire che il cervo è in piena salute e tornerà presto a correre nei boschi del Parco.
Il terzo animale che merita di essere un po’ raccontato è una tartaruga d’acqua di ben 4 chili e mezzo. Si tratta di una trachemys scripta, tartaruga americana o dalle orecchie gialle, femmina. E’ stata trova nel Comune di Casnate con Bernate. I carabinieri forestali di Como l’hanno portata al Parco, dove da due anni è stato attivato un percorso sperimentale di contenimento delle tartarughe americane abbandonate. La tartaruga verrà immessa in uno dei due laghetti dedicati della Fondazione Minoprio a Vertemate con Minoprio. Ha dimensioni importanti, circa 35 centimetri, potrebbe avere fino a trent’anni. Si tratta dell’esemplare più grande mai arrivato nel Parco.