Villa Arconati riapre… tra i fiori
By ComunicazioneIn Eventi e manifestazioni20th marzo, 2019Dopo una breve chiusura invernale, Villa Arconati-FAR è quasi pronta per riaprire con grandi novità e nuove occasioni per i visitatori di viverla in modi sempre nuovi e unici.
Fondazione Augusto Rancilio ha in serbo un ricco calendario di eventi per tutti i gusti, per riportare la Villa al centro del panorama artistico e culturale milanese, nazionale e internazionale.
Ecco alcune delle novità che FAR proporrà nel 2019:
FIORISCE LA PRIMAVERA A VILLA ARCONATI-FAR
L’apertura della Stagione 2019 quest’anno sarà domenica 24 marzo, in corrispondenza dello “sbocciare” della Primavera. Non abbiamo scelto una data a caso!
La riapertura sarà, infatti, festeggiata con i fiori: lo scorso novembre sono stati piantumati 11.500 bulbi di tulipano e 8.160 bulbi di narciso su una superficie di 370 mq per il progetto Fioritura in Villa, che consentirà al pubblico di godere dello spettacolo della primavera grazie alla valorizzazione di una nuova area verde della Villa.
I visitatori potranno immergersi nei colori della primavera e portarsi a casa un delizioso bouquet.
L’accesso al “giardino dei fiori” sarà consentito a fioritura iniziata.
€ 3,00 con 2 bulbi inclusi – ad ogni bulbo aggiunto € 1,50
L’iniziativa è promossa da Fondazione Augusto Rancilio con Flower your Place e Cooperativa Sociale Onlus Demetra, con il sostegno della Pro Loco di Bollate.
LEONARDO TORNA A CASA
A partire da Maggio, in concomitanza con l’inizio delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo, Fondazione Augusto Rancilio ospita a Villa Arconati-FAR due mostre dedicate al Genio. E come potrebbe essere altrimenti? Villa Arconati fu, infatti, nel Seicento la “casa” del Codice Atlantico!
A come Leonardo. Arte-Architettura e Acqua in Villa Arconati-FAR: un racconto per immagini che si sviluppa all’interno di ambienti di Villa Arconati-FAR mai aperti prima. Un percorso che pone al centro il visitatore, mettendo in dialogo Leonardo e l’unicità della villa degli Arconati. 3 Stanze buie, illuminate solo da lampade di Wood e accessibili grazie a una nuova tecnologia di stampa a toner fluorescenti. Immagini antiche e oggetti presenti acquistano nuovo significato grazie a una visione emotiva stimolata da colori non convenzionali ed effetti olografici. L’obiettivo è quello di scoprire la storia non più attraverso la realtà dei fatti ma grazie alla percezione personale, ciascuno per proprio conto. Una modalità di visita sperimentata per la prima volta in Italia che favorisce il coinvolgimento di tante tipologie di pubblico accogliendone le diverse esigenze di visita.
Il Codice Atlantico “torna a casa” grazie all’esposizione Con Leonardo a Villa Arconati-FAR, il Codice Atlantico e l’incontro con la cultura del nostro tempo: la mostra dopo oltre 400 anni riporta in Villa Arconati-FAR il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e, insieme, è un viaggio nella curiosità e nell’immaginazione. Il Codice ritorna in villa grazie all’originale della prima riproduzione integrale curata dall’Accademia dei Lincei fra il 1894 e il 1904 e messa a disposizione da Anthelios. Una mostra eccezionale che consentirà ai visitatori di ammirare l’intero Codice durante la stagione 2019 e 2020. Un’occasione per esporre le tavole del genio toscano ma soprattutto per raccontare come la sua opera sia ancora attuale. La curiosità che spinse Leonardo all’innovazione delle conoscenze tecniche del suo tempo è la stessa che tutt’oggi ispira studiosi e scienziati nel loro lavoro. L’esposizione sarà un’opportunità per incontrare il presente e pensare il futuro. Accanto all’opera di Leonardo sarà possibile, infatti, vedere opere di tecnologia e partecipare agli appuntamenti con esponenti del mondo della cultura e della scienza.
Anche il teatro renderà omaggio a Leonardo e al suo legame con Galeazzo Arconati: Fondazione Augusto Rancilio in collaborazione con la Compagnia del Tempo Perso metterà in scena Nobili e Servi, la divertente pièce in italiano e milanese scritta dal Prof. Carlo Dones che narra la vicenda della donazione del Codice Atlantico all’Ambrosiana nell’intreccio delle vite di Galeazzo Arconati e del suo figlio illegittimo, Padre Luigi Maria.
QUANDO IL CODICE ATLANTICO ERA A VILLA ARCONATI: è universalmente noto che il Codice Atlantico sia conservato presso la prestigiosa istituzione della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Ma come arrivò lì questo testo unico di Leonardo? Di chi era prima che fu ceduto all’Ambrosiana quale dono alla città di Milano? A inizio Seicento il Codice Atlantico fu acquistato dal Conte Galeazzo Arconati Visconti, nipote per parte materna del Cardinale Federico Borromeo, dagli eredi di Pompeo Leoni, insieme ad altri 11 codici leonardeschi. L’Arconati, che aveva acquistato il Castellazzo nel 1610, studiò i progetti contenuti nel Codice per la costruzione dei giochi d’acqua del giardino di Villa Arconati. L’Arconati, che comprese prima di tutti l’unicità di questo importantissimo testo, decise di donarlo nel 1637 alla Biblioteca Ambrosiana, quale suo regalo alla città di Milano. Da allora, per una clausola contenuta nel lascito, gli eredi maschi della Famiglia Arconati ebbero diritto di studiare il Codice per la propria formazione personale.
NON SOLO LEONARDO…GRANDI APPUNTAMENTI TRA ARTE, MUSICA E GUSTO
Fondazione Augusto Rancilio si conferma punto di riferimento per la valorizzazione dell’arte contemporanea italiana.
Prosegue anche nel 2019 l’esposizione permanente delle opere di Kiron Espace: sei sale del piano nobile prendono nuova vita grazie all’opera di sei tra gli esponenti più rappresentativi della ricca collezione d’arte contemporanea della galleria parigina.
A queste sei sale se ne aggiunge una con un protagonista d’assoluta eccezione: Egidio Costantini.
Fondazione Augusto Rancilio organizza, inoltre, da maggio 2019 due mostre temporanee:
ALESSANDRO GIOIELLO
A cura di Alessandro Botta e Luca Pietro Nicoletti
Fondazione Augusto Rancilio dà spazio alla giovane arte contemporanea, presentando il lavoro di Alessandro Gioiello (Savigliano 1982) e la sua indagine visiva intorno al linguaggio e al consumo delle immagini. In un braccio dell’ala delle donne al piano nobile, entrando in dialogo con l’architettura della Villa e con gli sfondati prospettici illusionistici, Alessandro Gioiello offre una riflessione sul sistema delle immagini e la loro fruizione.
MARIO RACITI E VALDI SPAGNULO. Intorno alla linea.
A cura di Lorenzo Fiorucci e Luca Pietro Nicoletti
La mostra propone un dialogo fra artisti di generazioni differenti attivi e Milano: Mario Raciti (Milano 1934) e Valdi Spagnulo (Ceglie Messapica 1961). Accomunati da una ricerca sviluppatasi intorno alle possibilità di un racconto astratto attraverso la pittura (Raciti) e la scultura (Spagnulo), i due artisti accompagnano il visitatore in un viaggio poetico all’interno di uno spazio via via più rarefatto e sottile, aulico e misterioso.
Tornano anche alcuni tra gli appuntamenti più attesi dal Pubblico:
. GIUGNO / LUGLIO: la grande musica nazionale e internazionale del Festival di Villa Arconati-FAR e il Festival Terraforma
. DA GIUGNO A SETTEMBRE: Birra in Villa, il venerdì sera con la birra artigianale del Birrificio Follia Pura e ottimo cibo, nell’atmosfera unica della Corte Nobile
. SETTEMBRE: anche quest’anno il periodo storico della seconda guerra mondiale verrà rievocato con la manifestazione Villa Arconati-FAR in Grigioverde. Un vero spaccato di vita degli Anni ‘40 con abiti, mezzi e oggetti d’epoca.
. DICEMBRE: dopo il grande successo della prima edizione, torna Natale in Villa per vivere questo luogo unico in un’atmosfera magica, con tanti appuntamenti per grandi e piccini.
CONOSCERE VILLA ARCONATI-FAR
Tanti sono i modi per conoscere e vivere Villa Arconati-FAR: una passeggiata nel meraviglioso giardino, un gustoso brunch o uno sfizioso happy hour preparati dal Caffè Goldoni, una visita alle mostre storiche e contemporanee.
Ma per chi vuole scoprire proprio tutti i segreti della Villa e immergersi nella sua storia secolare, FAR propone esclusive visite guidate: dal 2019 anche con guide in abito d’epoca! Per vivere e ri-vivere i tempi d’oro dell’aristocrazia, accompagnati dalle parole degli antichi padroni di casa.
DELIZIE PER TUTTI I GUSTI AL CAFFE’ GOLDONI
Il Caffè Goldoni, il cui nome rende omaggio al celebre commediografo ospite in villa alla corte di Giuseppe Antonio Arconati nelle estati di metà Settecento, offre ai visitatori una ricca selezione di cibi, bevande, merende dolci e salate. Per una visita
Organizza, inoltre, per il Pubblico e per i Privati brunch, happy hour, pranzi e cene servite e a buffet.
Villa Arconati-FAR riapre al pubblico tutte le domeniche dal 24 marzo dalle 11.00 alle 19.00.
Per conoscere tutti gli eventi in programma consultate il nostro sito internet www.villaarconati-far.it e seguite le nostre pagine Facebook e Instagram.
FONDAZIONE AUGUSTO RANCILIO: chi siamo e cosa facciamo
FAR – Fondazione Augusto Rancilio è un ente culturale senza fini di lucro fondato nel 1983 e intitolata alla memoria dell’architetto Augusto Rancilio, che sostiene e promuove progetti in campo sociale e culturale, con una particolare attenzione alla tutela del patrimonio storico-artistico nazionale.
Nell’ambito della sua attività, la Fondazione organizza attività artistiche quali mostre di arte moderna e contemporanea, spettacoli teatrali e musicali, conferenze, appuntamenti culturali.
Attraverso il Centro studi FAR sostiene progetti di studio e di ricerca, favorendo l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro grazie alla collaborazione con le scuole e le università italiane, in particolare il Politecnico di Milano, offrendo possibilità di ricerche, scambi, concorsi, borse di studio e sostegno a progetti universitari e post-lauream.
Si occupa del progetto di restauro di Villa Arconati-FAR per ridare il giusto valore ad un bene che è, ancora oggi, una delle eccellenze artistiche del territorio lombardo. Organizza eventi e attività che la facciano conoscere al pubblico e la valorizzino: cene a tema, rievocazioni storiche, visite guidate, percorsi tematici, eventi enogastronomici, serate di gala.
Sostiene cooperative sociali che promuovono l’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate a livello cognitivo e sociale. Realizza i prodotti del Bookshop FAR grazie alla collaborazione con artigiani locali per sostenere la ricchezza della territorialità.
VILLA ARCONATI-FAR…una storia lunga 4 secoli
Villa Arconati-FAR si trova a soli 10 km dal centro di Milano, ma sorge in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato: situata nel cuore verde del Parco delle Groane, ha infatti mantenuto miracolosamente intatta la propria identità senza essere inglobata nel tessuto urbano.
Tra i più illustri esempi di “villa di delizia” del patriziato milanese, ha mantenuto il suo fascino senza tempo arricchendolo grazie a quattro secoli di storia.
La villa non sarebbe ciò che è oggi senza il Conte Galeazzo Arconati che acquistò la tenuta di campagna del Castellazzo nel 1610, iniziandone la trasformazione: a lui si devono la realizzazione del giardino all’italiana con statue classiche e giochi d’acqua costruiti partendo dallo studio diretto del Codice Atlantico di Leonardo. Fu proprio l’Arconati, infatti, ad acquistarlo quando ancora nessuno aveva compreso il valore unico di questo testo, e fu lui a donarlo alla Biblioteca Ambrosiana nel 1637.
Cugino per parte di madre del Cardinale Federico Borromeo, l’Arconati seguì il prelato a Roma, dove ebbe il privilegio di toccare con mano la meraviglia degli scavi e i tesori che ne stavano riaffiorando. Dai suoi viaggi fece portare nella sua villa la colossale statua in marmo di Tiberio, da lui creduta Pompeo Magno, sotto la quale secondo la leggenda è stato pugnalato Giulio Cesare. Quattro generazioni di Arconati dimostrarono la propria grandezza attraverso le “delizie” della loro villa, che nel corso dei secoli si arricchì di meraviglie per tutti i sensi, tanto da diventare nel Settecento meta prediletta di artisti e letterati alla corte di Giuseppe Antonio Arconati. A lui Carlo Goldoni, ospite in villa nell’estate del 1747 dedicò la sua Putta onorata, e per lui i Fratelli Galliari, gli scenografi della Scala, realizzarono lo spettacolare affresco della sala dei ricevimenti del piano nobile, dove una scena opulenta e ridente nasconde il mito di Fetonte ed il monito degli Arconati contro la superbia. Marc’Antonio Dal Re celebrò la piccola Versailles nelle sue “Ville di Delizia” con ben 24 incisioni che documentano il progetto di uno dei pochissimi giardini all’italiana e alla francese che si conservano oggi in tutta la Lombardia.
Anche le scuderie nobili sono un autentico capolavoro d’ingegneria: studi in corso, infatti, mirano a dimostrare che siano state costruite sul modello leonardesco della Scuderia ideale, il cui foglio è conservato alla Bibliothèque nationale de France.
Non si deve, tuttavia, credere che il secolo d’oro della villa sia terminato con la morte dell’ultimo Arconati nel 1772. Se inizialmente i Marchesi Busca, che ereditarono la proprietà a fine Settecento, pensarono di venderla all’Arciduca Ferdinando D’Asburgo, date le sue dimensioni e le conseguenti spese di gestione; al Marchese Antonio Busca nella prima metà dell’Ottocento va il merito di avere restaurato l’intero complesso, chiamando a sé artigiani ed artisti che lavorarono sul giardino e nelle sale del palazzo ammodernandoli nel rispetto, però, del gusto e dello stile che nel corso di due secoli avevano reso unico questo luogo. Senza il suo intervento forse oggi non avremmo nulla che ricordi il passato glorioso degli Arconati. Per lui furono realizzati l’imponente affresco dello scalone d’onore e i quattro monocromi di Francesco Podesti, egli arricchì inoltre la collezione artistica del palazzo con sculture di Pompeo Marchesi. A lui si deve anche l’ultimo intervento di restauro delle facciate.
Nel Novecento, che vide tempi duri per la popolazione sconvolta dalle due guerre mondiali, furono tre generazioni di donne ad occuparsi del Castellazzo e a mantenerlo in vita con i mezzi a loro disposizione: vi portarono l’elettricità e il riscaldamento e la villa fu il loro rifugio nei momenti in cui Milano non era sicura. Dopo la morte di Donna Beatrice Crivelli, l’ultima abitante della villa, negli anni Novanta il Castellazzo visse il suo momento più buio, in cui il patrimonio artistico fu venduto e il giardino fu abbandonato a se stesso.
Ora Fondazione Augusto Rancilio ha l’ambizioso compito di far ritornare Villa Arconati-FAR al suo antico splendore, donando all’intero complesso una nuova vita in un’ottica moderna, sostenibile e rivolta al futuro: una sfida difficile e bellissima, che la Fondazione intende vincere per portare avanti la memoria e il progetto di quanti in quattro secoli di storia hanno creduto nell’unicità di questo luogo immortale.